COCAINA? RIFACCIAMOCI IL NASO
Sempre più frequenti i consumatori italiani di cocaina che, secondo dati certi, vanno dai 14 ai 35 anni. Non è più la droga dei ricchi, degli imprenditori, delle persone di spettacolo, ma oggi è anche di chi si può permettere una "pista" del weekend. In questi giorni si parla di un nuovo fenomeno: la ricostruzione del naso dopo un abbondante consumo di cocaina. I chirurghi affermano: "prima venivano per la rinoplastica solo grandi personaggi o 1 su 100 di consumatori e nemmeno una donna; oggi esistono delle vere e proprie liste d'attesa con la possibilità di essere rimandati addirittura di un anno (come la tac)". I dati raccolti dimostrano che anche le donne sniffano, ma il dato più inquietante è che 1 su 10 sono ragazzine dai 14 ai 16 anni che hanno scoperto la cocaina, e fanno parte di famiglie benestanti. Il massimo comun denominatore è sempre quello della trasgressione, oggi parola che attraversa in lungo e in largo televisioni, libri, radio, giornali, quasi come se fosse lo scopo stesso della vita. La trasgressione agli occhi di un sedicenne è però ben diverso dal concetto espresso dal 40enne, spesso cadendo in falsi ideali ma anche droghe che spappolano il cervello come la cocaina, l'lsd, l'extasi, e chi più ne ha ne metta.
Quello che denunciamo è un fenomeno di massa che coinvolge molti di noi; senza che nessuno se ne accorga, la droga sta piano piano entrando nei ritmi di vita delle persone: alla domenica dopo una settimana di stress, ci concediamo una canna per rilassarci. Il tempo per intervenire forse è già scaduto, ma forse no.
La soluzione migliore però non è nell'inasprimento delle pene per i reati di detenzione fino al commercio. La mossa migliore stà nel denunciare continuamente i danni causati da queste sostanze, facendo capire che una volta entrati dalla porta di servizio, non si esce più.
Jacopo Bertini
Sempre più frequenti i consumatori italiani di cocaina che, secondo dati certi, vanno dai 14 ai 35 anni. Non è più la droga dei ricchi, degli imprenditori, delle persone di spettacolo, ma oggi è anche di chi si può permettere una "pista" del weekend. In questi giorni si parla di un nuovo fenomeno: la ricostruzione del naso dopo un abbondante consumo di cocaina. I chirurghi affermano: "prima venivano per la rinoplastica solo grandi personaggi o 1 su 100 di consumatori e nemmeno una donna; oggi esistono delle vere e proprie liste d'attesa con la possibilità di essere rimandati addirittura di un anno (come la tac)". I dati raccolti dimostrano che anche le donne sniffano, ma il dato più inquietante è che 1 su 10 sono ragazzine dai 14 ai 16 anni che hanno scoperto la cocaina, e fanno parte di famiglie benestanti. Il massimo comun denominatore è sempre quello della trasgressione, oggi parola che attraversa in lungo e in largo televisioni, libri, radio, giornali, quasi come se fosse lo scopo stesso della vita. La trasgressione agli occhi di un sedicenne è però ben diverso dal concetto espresso dal 40enne, spesso cadendo in falsi ideali ma anche droghe che spappolano il cervello come la cocaina, l'lsd, l'extasi, e chi più ne ha ne metta.
Quello che denunciamo è un fenomeno di massa che coinvolge molti di noi; senza che nessuno se ne accorga, la droga sta piano piano entrando nei ritmi di vita delle persone: alla domenica dopo una settimana di stress, ci concediamo una canna per rilassarci. Il tempo per intervenire forse è già scaduto, ma forse no.
La soluzione migliore però non è nell'inasprimento delle pene per i reati di detenzione fino al commercio. La mossa migliore stà nel denunciare continuamente i danni causati da queste sostanze, facendo capire che una volta entrati dalla porta di servizio, non si esce più.
Jacopo Bertini